

Nel passato, l’Oltrepò Pavese era attraversato da pellegrini e viandanti diretti a Bobbio e poi verso Roma.
Lungo il percorso vennero costruiti degli edifici di accoglienza quali hospitales, xenodochi, conventi e ospedaletti che offrivano riparo, punti strategici per la sosta, la cura e l’approvvigionamento.
Immagine di copertina tratta dal sito web di MAC – Museo Archeologico di Casteggio e dell’Oltrepò Pavese
Antichi luoghi di accoglienza dei pellegrini
Tra i principali luoghi di accoglienza dei pellegrini in Oltrepò segnalati dalle fonti storiche troviamo:
- Casa Cagnano a Varzi
- San Silverio presso Trebecco
- Ranzi, nei pressi di Varzi, dove si trovava il convento di San Giacomo
- Fonte di San Giacomo, indicata come la sorgente del torrente Staffora
- Convento di Vallescura, situato vicino al Passo della Scaparina
- Xenodochio di Redavalle, importante tappa per i pellegrini provenienti dall’Oltrepò Orientale
L’Oltrepò e la Preistoria
Andando a ritroso nel tempo, l’Oltrepò Pavese affonda le radici nella preistoria: la parte collinare si è generata durante l’era Terziaria (cioè in epoca cenozoica).
Nel Pliocene si crearono affioramenti di marne sabbiose vicino a Montebello, Torrazza Coste, Casteggio e altre zone ad est.
Durante il Miocene si formò la fascia di media collina e avvenne il sollevamento degli Appennini, dando origine ai terreni di diverse località come Montù Beccaria, Rovescala e Castana. Inoltre, zone come Montalto Pavese e Calvignano hanno origine da sabbie marine profonde. C’era dunque il mare, qui.
Il Civico Museo di scienze naturali di Voghera vanta un primato: ha una sezione di Paleontologia in cui è conservato un osso di plesiosauro trovato nelle vicinanze di Zavattarello (PV); si tratta dell’unico resto appartenente a questi grandi rettili marini trovato in Italia.
Popolazioni storiche
L’Oltrepò Pavese è stato popolato dalle popolazioni dei Liguri, dei Celti e dei Romani.
Il Castelliere di Guardamonte
Il Monte Vallassa, tra la Valle Staffora e la Val Curone, ospita uno dei più antichi insediamenti della zona: il Castelliere di Guardamonte. Scoperto nel 1951, risale all’età del Ferro e si ricollega alla cultura archeologica di Golasecca.
Questa zona, oltre a essere un sito archeologico, è un punto di riferimento per gli amanti del parapendio e del free-climbing.
L’eredità romana
Il territorio dell’Oltrepò Pavese conserva numerose tracce dell’influenza romana, come testimoniato dai reperti e documenti del Museo Archeologico di Casteggio, in cui ci si può immergere nei millenni di Storia.
L’antica Via Postumia, oggi corrispondente alla Via Emilia, era un asse fondamentale tanto per il commercio quanto per i movimenti delle legioni romane.
Tra i reperti rinvenuti al Castelliere di Guardamonte spicca una statuetta romana in bronzo che raffigura la Vittoria Alata, testimonianza della continuità temporale e territoriale tra le popolazioni liguri e l’influenza romana.
Ville Romane
Qualche hanno fa, a Rivanazzano Terme sono state scoperte delle Ville Romane, se ne sono occupati i ricercatori dell’Università di Pavia. Durante gli scavi, oltre alle fondamenta della Villa, sono state trovate anche una moneta, ceramiche, cotti.
La fornace romana di Massinigo
Uno dei più importanti ritrovamenti archeologici del territorio è la Fornace Romana di Massinigo, nei pressi di Santa Margherita di Staffora. Scoperta nel 1957 durante i lavori di ristrutturazione della scuola elementare, è oggi uno dei siti romani meglio conservati della Lombardia e l’unico del suo genere in tutto l’Oltrepò Pavese.
La struttura circolare della fornace, con tiraggio verticale, veniva utilizzata per la produzione di laterizi e mattoni.
Per visitare il sito, si deve contattare il Comune di Santa Margherita di Staffora.
La fontana di Annibale a Casteggio
La Fontana di Annibale a Casteggio (l’allora Clastidium) è legata a una delle più celebri leggende del territorio: si narra che il famoso condottiero cartaginese si abbeverò qui prima della battaglia del fiume Trebbia del 18 dicembre 218 a.C. in cui sconfisse l’esercito romano.
Il convento di Vallescura: storia e mistero
Percorrendo la strada che porta da Massinigo al Passo della Scaparina, un valico dell’Appennino Ligure che collega la Valle Staffora e la Val Trebbia della vicina Emilia Romagna, si arriva alla località dove un tempo sorgeva il convento di Vallescura. Oggi il sito ospita il centro turistico e sportivo Pernice Rossa e si dice che le strutture moderne siano state costruite con le pietre dell’antico convento medievale.
Le grotte di San Ponzo
Situate nei pressi di San Ponzo Semola, le grotte sono raggiungibili grazie a un sentiero segnalato da segni bianchi e rossi. Secondo la leggenda, qui visse da eremita San Ponzo.
La grotta dei briganti
Oltre alla celebre Grotta di San Ponzo, un altro luogo leggendario è la Grotta dei Briganti, raggiungibile dal sentiero che collega Fego a Bralello.
Secondo la tradizione, la grotta offriva rifugio ai briganti che attaccavano le carovane e i viandanti e poi correvano a nascondersi col bottino, nelle sue profondità.
L’Oltrepò Pavese è un territorio davvero affascinante in cui si intrecciano leggende, testimonianze archeologiche e antiche vie di pellegrinaggio ancora battute.
Dai resti delle fornaci romane alle misteriose grotte passando per gli xenodochi e i conventi: ogni angolo di questa terra racconta una storia tutta da scoprire.