Le ricette tradizionali dell’Oltrepò Pavese per la Vigilia di Natale
Conosci le ricette tradizionali dell’Oltrepò Pavese per la cena della Vigilia di Natale?
Il menù della Vigilia di Natale in Oltrepò Pavese
- Primo tradizionale: Lasagne con funghi
- Antipasto/contorno: Cipolle ripiene alla pavese
- Secondo di pesce: Merluzzo con uvetta
🍄🟫 Lasagne con i funghi
Un primo piatto ricco, avvolgente, profumato e sostanzioso.
- Ingredienti principali: pasta fresca per lasagne, funghi misti, salsa di pomodoro, grana padano.
- Preparazione: si alternano strati di pasta, besciamella, funghi e salsa di pomodoro.
- Valore culturale: le lasagne ai funghi richiamano il legame strettissimo con il territorio, dato che l’Oltrepò Pavese è terra di funghi.


Ecco la ricetta da seguire (attenzione a non perdere certi passaggi!) https://supernonneinazione.wordpress.com/2013/12/23/lasagne-con-i-funghi/
🧅 Cipolle ripiene
Le cipolle ripiene sono un piatto simbolico della cucina di Portalbera, legato alla festività del Natale.
- Origine: le cipolle ripiene della “sira di set sen” erano preparate in Oltrepò all’antivigilia di Natale, pronte per essere consumate nei giorni di festa successivi. Il procedimento è piuttosto lungo: ecco perché vanno preparate prima.
- Ingredienti tipici: cipolle grandi svuotate e riempite con pane, formaggio e… altri ingredienti inaspettati!
- Preparazione: le cipolle vengono scottate, svuotate e riempite con il ripieno.
- Valore culturale: le cipolle ripiene rappresentano la cucina contadina, che sapeva come trasformare ingredienti semplici in piatti prelibati.

Come si preparano queste cipolle ripiene tanto sfiziose?
📒Leggi qui tutti gli ingredienti






🐟 Merluzzo con l’uvetta
Un secondo piatto di pesce sorprendente, che unisce mare e terra.
- Origine pavese: il Merlus cui sigull (merluzzo con le cipolle), conosciuto anche come “bartagnei” – che è il merluzzo secco sotto sale – è un piatto iconico dell’Oltrepò Pavese, anticamente nato lungo la Via Francigena come pietanza per i viandanti.
- Ingredienti principali: merluzzo secco, cipolle (quelle più piccole che non possono essere impiegate per la ricetta delle cipolle ripiene!), uvetta, olio extravergine, zucchero e aceto.
- Preparazione: il merluzzo viene infarinato e rosolato, le cipolle stufate con uvetta e aceto; il tutto si unisce in teglia e si completa in forno.
- Nota: il merluzzo non è certo un ingrediente delle zone collinari; proprio questo ne fa un piatto “esotico” nella storia culinaria della zona: il gusto agrodolce dato dall’uvetta e la particolarità dell’ingrediente principale per questo territorio dell’entroterra evocano abbondanza e scambio culturale



Per preparare a dovere il merluzzo con l’uvetta, segui questa ricetta: https://supernonneinazione.wordpress.com/2013/12/12/merluzzo-con-luvetta
Tutti e tre questi piatti raccontano la memoria contadina e la convivialità dell’Oltrepò Pavese, pietanze da sempre portate in tavola durante la cena della Vigilia di Natale, poi durante il pranzo di Natale e il giorno di Santo Stefano, se mai se ne avanzasse.
Tradizioni che sanno di festa e genuinità
Le tradizioni gastronomiche uniscono sapori autentici e atmosfere familiari e questi tre piatti, in particolare, sono le leggende di cucina del nostro territorio, l’Oltrepò Pavese
In quelle tavole dell’Oltrepò Pavese, piatti come le cipolle ripiene, il merluzzo con uvetta o le lasagne con funghi non erano solo cibo: erano i veri e propri doni di Natale.
Un tempo, quando le risorse erano limitate e la quotidianità era fatta di semplicità, preparare un piatto più ricco, con ingredienti “speciali” come l’uvetta, il formaggio o la pasta fresca, significava regalare alla famiglia un momento di abbondanza e di festa.
Significava essere grati e felici che un altro anno fosse trascorso, nonostante le fatiche del duro lavoro nelle vigne e nei campi agricoli e nonostante la rigidità del clima invernale.
Era la bellezza di poter godere della ricchezza della tavola in famiglia, era il Natale.
Ogni piatto porta con sé il profumo delle cucine delle nostre nonne: le mani che impastavano, le attese davanti al forno e poi, finalmente, le voci allegre intorno alla tavola.
Ancora oggi, riprodurre questi racconti di forno e fuoco vuol dire restituire valore al tempo con la lentezza della preparazione che diventa rituale e significa anche trasmettere eredità: ogni ingrediente ci riporta indietro ai sapori cusotiditi nel tempo per tramandarli ancora.


