
In cima a una stradina che risale le alture di Cella di Varzi, frazione del borgo medievale di Varzi, si trova uno dei luoghi più straordinari e profondi dell’Oltrepò Pavese: il Tempio della Fraternità, un museo a cielo aperto e al tempo stesso un luogo di culto. Qui, la guerra incontra la pace, e gli strumenti di morte vengono trasformati in simboli di fraternità e riflessione universale.
Immagine di copertina tratta dal profilo Facebook del Tempio della Fraternità
Quando un carro armato diventa preghiera
All’arrivo, il colpo d’occhio è potente: un aereo da combattimento, mezzi corazzati, cannoni, missili, tutto disposto attorno alla statua imponente di Papa Giovanni XXIII, con il braccio alzato a benedire – o fermare – gli strumenti di distruzione. Ogni visitatore è subito immerso in un contesto che invita a interrogarsi sul senso della guerra, sulle sue conseguenze e sull’importanza della memoria.
Il Tempio, ricostruito nel 1951 sulle macerie di una chiesa preesistente, è un’opera voluta e realizzata da don Adamo Accosa, cappellano militare, ispirato da Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, che inviò la prima pietra del tempio da una chiesa distrutta in Normandia.
Una chiesa fatta di armi e macerie
All’interno, ogni dettaglio racconta la volontà di trasformare il dolore in redenzione: armi, elmetti, uniformi, fucili, munizioni, ma anche fotografie, quadri e cimeli militari provenienti da tutto il mondo, raccolti nel corso dei decenni. Il Tempio è un luogo unico al mondo, dove la fede si intreccia con la storia, e dove la preghiera passa attraverso il ricordo di ciò che è stato.
Tra i tanti oggetti simbolici, spiccano:
- una fonte battesimale ricavata dall’otturatore di un cannone da 305 della corazzata Andrea Doria
- un crocefisso realizzato con fucili e baionette
- l’immagine di Cristo costruita con armi da fuoco
- le urne dell’altare che custodiscono le sabbie dei fiumi più famosi del mondo: dal Gange al Don, metafora della fratellanza universale
Inoltre, alcune pietre del Duomo di Milano, danneggiate dai bombardamenti, sono state inserite nella struttura, così come altre pietre di chiese distrutte in guerra.
Un museo unico al mondo, nato per unire
Il Tempio della Fraternità non è solo un museo militare o una chiesa monumentale. È un messaggio di pace universale inciso nella pietra e nel ferro, in un luogo in cui l’orrore viene trasformato in preghiera, dialogo e memoria condivisa. Una tappa toccante per chi visita Varzi, perfetta per studenti, famiglie, pellegrini e appassionati di storia contemporanea.
Informazioni utili per la visita
- Nome: Tempio della Fraternità
- Luogo: Cella di Varzi (frazione di Varzi – PV)
- Fondazione: 1951 (su chiesa precedente distrutta)
- Ideatore: don Adamo Accosa, ispirato da Angelo Roncalli (Papa Giovanni XXIII)
- Collezione: armi, mezzi militari, divise, reliquie, cimeli, oggetti simbolici religiosi e civili
- Visite: su prenotazione o in occasione di aperture programmate – contattare la parrocchia di Cella di Varzi o il Comune di Varzi
- Come arrivare: da Varzi si sale verso la frazione Cella lungo una strada secondaria. Parcheggio disponibile nei pressi del tempio.