

Situato sulla riva destra del Po e non distante dalla confluenza del torrente Versa, il comune di Portalbera si estende nella zona chiamata “stretta di Stradella“.
La sua storia è permeata dal Grande Fiume, il Po.
Video realizzato grazie al progetto Turismo delle Radici. Progetto promosso nell’ambito delle attività previste per il 2024 “Anno delle radici italiane“

Immagine di copertina tratta dalla pagina Facebook del Comune di Portalbera e pagina Facebook di All’Avamposto sul grande fiume
Origine del nome
Nel XIII secolo, Portalbera era già sede di un porto, come attestano diversi documenti dell’epoca. Il toponimo compare infatti nelle fonti medievali con la dicitura Portus Albera, che in seguito si trasformò in Port’Albera e infine nell’attuale Portalbera.
L’origine del nome non ha a che fare con due grandi pioppi che avrebbero segnalato l’ingresso del porto — un’immagine suggestiva, ma priva di riscontro storico. È invece plausibile che il termine Albera derivi dal dialetto locale albar, che indica il pioppo, pianta tipica della zona.
🛶A quell’epoca, sul territorio si trovavano almeno due porti: uno di pertinenza del Vescovo e uno a uso civile. Questi approdi erano punti strategici lungo il fiume, legati alla vita commerciale e agricola della comunità.
Il paese era anche una tappa dei viandanti partiti dalla Francia, che si fermavano presso l’ “Ospizio dei Pellegrini” sulla Via Romea.
Oltre ai pellegrini, anche i mercanti in viaggio da Piacenza e diretti a Genova passavano necessariamente da Portalbera.
⚔️ Data la sua posizione sul fiume, ha ingolosito diverse popolazioni che puntavano a prenderne il possesso.
La sua importanza, dunque, ha reso Portalbera una terra contesa tra Pavia e Piacenza: nel 943 i Re Ugo e Lotario donarono Portalbera ai vescovi di Pavia. Piacenza contestò la decisione, non troppo pacificamente.
Nel 1525 Portalbera fu invece saccheggiata dai Lanzichenecchi.
Nel paese c’è un punto chiamato Piazza del Barcaiolo, a testimoniare quanto sia sempre stato forte il legame tra “la vita di fiume” e il paese.
La parrocchiale di Santa Maria Assunta: un gioiello tardobarocco
⛪Il fulcro spirituale del paese è la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, costruita tra il 1739 e il 1743 in stile tardobarocco. L’interno è decorato con marmi policromi, si conservano opere del pittore Giovanni Ferrano legato alla scuola dei Biella e una preziosa scultura lignea della Madonna con Bambino realizzata nel 1782 da Pietro Vignoli, noto intagliatore attivo in Lombardia.
Completa l’imponenza del complesso il campanile del 1777 alto 51 metri!
Il Palazzo Pertusati e la Curtàsa: nobiltà e architettura rurale
Di fronte alla chiesa si trova un elegante edificio settecentesco, costruito nel 1751 dal vescovo Pertusati sui resti dell’antico castello medievale. Questo palazzo, dalla sobria imponenza, richiama il passato nobiliare ed ecclesiastico del borgo.
Accanto ad esso si distingue la Curtàsa, una struttura architettonica cinquecentesca tra le più significative dell’Oltrepò Pavese. Si tratta di un complesso di cascine e abitazioni che un tempo ospitavano la mensa vescovile: un raro e prezioso esempio di corte agricola articolata, ancora oggi in buona parte conservata.
👨🏫Il borgo ha dato i natali a Luigi Heilmann, che è stato uno dei linguisti più attivi sugli studî linguistici in Italia.
Fu il primo presidente della Società di Linguistica Italiana e fondò il Centro Interfacoltà di Linguistica Teorica e Applicata dell’Università di Bologna.
Natura protetta e ciclovie lungo il Po
🪿Portalbera si inserisce all’interno della ZPS Po (Zona di Protezione Speciale) da Albaredo Arnaboldi ad Arena Po, zona protetta per la biodiversità fluviale.
🚵♀️È attraversata anche dal percorso cicloturistico PCIR 08 Po, perfetto per chi desidera esplorare il territorio a ritmo lento, pedalando sugli argini, tra golene e pioppeti.
Navigando sul Grande Fiume
Proprio di fronte a Portalbera, nelle acque del fiume Po, si possono scorgere due affioramenti appenninici. L’Appennino è quello ligure-emiliano, naturalmente.
A Portalbera, e precisamente in Località San Pietro, si parte per un’avventura nella natura con la Motonave le Due Rive.
I passeggeri a bordo del traghetto possono appunto vedere le rocce dell’Appennino che affiorano tra le acque.
Su una dei due massicci è posizionata una piccola statua della Madonna.
Altro da ammirare? Certamente: lunghe spiagge di sabbia bianca, alcuni uccelli trampolieri, i colori del tramonto e infine lo skyline della zona, con l’altissimo campanile della chiesa di Portalbera, più avanti la torre campanaria della chiesa di Arena Po, quella della chiesa di San Gorgonio a Parpanese e dietro… lo skyline morbido delle colline.
La Cucina di Portalbera
La tradizione culinaria del paese annovera salumi come coppa, pancetta e salame crudo, risotti con funghi porcini o con salsiccia, arborelle fritte – cioè piccoli pesci di fiume croccanti – e dolci rustici come la torta di mandorle o la crostata con confettura fatta in casa.
Dove mangiare a Portalbera
🍽️All’avamPOsto sul Grande Fiume, in frazione San Pietro, letteralmente affacciato sul fiume. Il Ristorante ha partecipato all’edizione tutta oltrepdana di 4 Ristoranti, il noto programma televisivo condotto da Alessandro Borghese.
🍕Chi preferisce una pizza, può puntare alla Pizzeria Mamma Mia.
Sagre di Paese
🍻L’estate, grazie alla Proloco di Portalbera, ruota attorno ad alcune sagre, come la pesciolata di giugno, Birraland, la Festa dell’Assunta (il 15 agosto) e si chiude l’estate con Portalbera in Festa, a fine agosto. Non mancano altre sagre durante i mesi più freddi.
Nel cuore della pianura oltrepadana, a ridosso del fiume Po, Portalbera è come un piccolo scrigno di storia e architettura sacra.
È una tappa intima capace di offrire una visione autentica della vita rurale e delle trasformazioni di un territorio in cui il Grande Fiume ha lasciato la sua impronta.