Casei Gerola, dove l’Oltrepò sfiora il Piemonte

Ai confini occidentali dell’Oltrepò Pavese, quasi a sfiorare il Piemonte, sorge Casei Gerola, un borgo dalle molte anime: agricola, spirituale, artistica, moderna e allo stesso tempo millenaria. Qui, tra il Po, il torrente Curone e le trame della storia, si incontrano castelli medievali, musei d’arte contemporanea e paesaggi naturali inaspettati.
Immagine tratta dalla pagina Facebook del Comune di Casei Gerola
Da Caselle a Casei Gerola: un cammino lungo secoli
Casei – un tempo chiamata Caselle – ha radici antiche che si perdono nella colonia romana di Placentia.
🤴 La prima citazione risale al 712, quando re Liutprando donò il territorio al monastero pavese di San Pietro in Ciel d’Oro. Nel 1164, Federico Barbarossa lo concesse a Pavia; seguì un lungo intreccio feudale tra gli Isimbardi, i Beccaria, il condottiero Francesco Bussone da Carmagnola e infine i Torelli, che ottennero il titolo di marchesi nel 1561. Stretto e’ il legame con la curiosa storia della frazione Gerola, un tempo situata su un’isola del Po detta Insula Guazzatoria. Il Comune comprendeva anche Mezzana Bigli, sorto in origine sull’isola, e Guazzora che apparteneva al feudo di Gerola. Successivamente cominciò il declino di Gerola: nel 1800, Napoleone decise di far corrispondere i confini politici al corso del Po; Mezzana Bigli, che si trova a nord del fiume, fu diviso da Gerola. Con lo spostamento verso sud del corso del fiume, Gerola divento’ inabitabile. Gli abitanti di Gerola costruirono allora un nuovo centro, detto Gerola Nuova, poi fusa nel 1835 con Casei.
Una collegiata gotica che poggia su antiche terme
⛪ Nel cuore del borgo, all’angolo tra via Mazzini e via Risorgimento, si trova la splendida collegiata di San Giovanni Battista, una delle chiese più affascinanti dell’Oltrepò Pavese. Costruita tra il XIV e il XV secolo in stile gotico lombardo, sorge su resti di terme romane riconvertite in battistero. Sono degni di menzioni il presbiterio e l’altare barocchi, le reliquie di San Fortunato giunte da Roma nel 1765, la cappella Bottigella affrescata, la sala capitolare con affreschi quattrocenteschi lombardi. Di notevole importanza sono i vari cicli degli affreschi della cappella voluta da Tomaino Bottigella: è un autentico scrigno artistico. Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha attribuito al Foppa le scene dell’Annunciazione, Deposizione, Incoronazione della Vergine, del Padre Eterno, S. Marco e S. Luca.
Castelli, broletti e santi: tracce di potere e fede
Di fronte alla collegiata sorge il Palazzotto del Carmagnola, dimora di Francesco Bussone, noto come il Conte di Carmagnola, che anticamente era la sede del broletto, luogo in cui si discutevano leggi e sentenze accanto alla chiesa.
🏰 Poco distante, in piazza Castello, sorge un Castello, oggi proprietà privata e dimora nel passato di famiglie nobili che si sono susseguite: Beccaria, Torelli, Squadrelli. Racconta l’intreccio dei poteri feudali e delle trasformazioni architettoniche tra Medioevo e dominazione spagnola. Il Castello ha una corte interna quadrata e possedeva un fossato con ponte levatoio.
Appena fuori dal centro, il Santuario della Madonna delle Grazie di Sant’Agostino è una delle tappe spirituali più antiche del territorio. Nato su un tempio pagano dedicato a Pomona e Cerere, divenne luogo di culto mariano dopo il passaggio della salma di Sant’Agostino nel viaggio verso Pavia.
Il santuario, voluto da re Liutprando, fu dichiarato monumento nazionale nel 1929.
Un museo a cielo aperto: d’arte contemporanea
Dal 2009, grazie all’Associazione Beni Culturali e Arte Contemporanea, Casei Gerola è anche un Museo Diffuso di Arte Contemporanea.
Tra le opere: la careta d’al bartulè (2009) – L’aratro (2010) – La filatrice (2011) di Pietro Bisio, Sculture di Gianni Bailo, Gabriele Armellini, Niccolò Calvi di Bergolo.
Riproduzioni dei quadri di Bisio sono esposte su muri e cavalletti. La casa-museo di Pietro Bisio è ospitata nel Castello, visitabile su appuntamento.
Il Parco Le Folaghe: birdwatching e biodiversità
A pochi passi dal centro, il Parco Le Folaghe è un esempio virtuoso di riqualificazione ambientale. Nato nel 1999 su ex cave, oggi ospita:
- tre laghi alimentati da falde
- oltre 260 specie di uccelli censite tra cui folaghe, aironi, mestoloni, marzaioli 🪿🦆
- farfalle e lepri
🔭 I percorsi pedonali per chi ama fare birdwatching si estendono su un’area di circa 65 Ha. Il parco è ubicato sulla coltre alluvionale che ricopre i sedimenti marini che qui giacevano.
Che si ami l’arte o la natura, il Comune di Casei Gerola è pronto ad accogliere i turisti