Tra laghetti e silenzi: alla scoperta del Parco le Folaghe a Casei Gerola

Nascosto tra le terre pianeggianti dell’Oltrepò Pavese, nel comune di Casei Gerola, si estende uno degli esempi più riusciti di recupero ambientale della provincia: il Parco Le Folaghe. Situato lungo la strada che collega il paese a Silvano Pietra, questo angolo di natura rigenerata racconta una storia di rinascita, biodiversità e bellezza silenziosa.
Immagine di copertina tratta dal sito web birdingplaces.eu
Un’oasi nata dal passato
Il Parco Le Folaghe sorge su un’area un tempo occupata da cave di argilla, oggi trasformate in laghetti alimentati dalle acque di falda. Qui, la natura si è ripresa i suoi spazi, e lo ha fatto con grazia: intorno ai bacini idrici si è sviluppato un ecosistema rigoglioso, dove nidificano numerose specie di uccelli acquatici, tra cui le folaghe, simbolo del parco, ma anche anfibi, rettili e piccoli mammiferi.
Il circuito è facilmente percorribile: una strada sterrata ampia e polverosa circonda i laghi e regala scorci di rara bellezza, specialmente nelle giornate limpide o durante le ore dorate del tramonto.
Un punto di sosta nella rotta migratoria
Il successo del parco come rifugio naturale non è casuale: si trova infatti lungo una rotta migratoria importante per gli uccelli, i quali trovano qui un habitat protetto in cui sostare. Dal momento della sua istituzione, la presenza degli uccelli è aumentata visibilmente, rendendo il parco un punto di riferimento per birdwatcher e fotografi naturalisti.
Il ruolo dell’associazione Parco Le Folaghe
Dietro al mantenimento e alla promozione del parco c’è un’intensa attività dell’Associazione Parco Le Folaghe, che si occupa di:
- manutenzione dei sentieri e delle aree verdi
- piantumazione di nuove essenze arboree
- organizzazione di visite guidate
- gestione del centro visite, che accoglie il pubblico con informazioni e materiali didattici.
Escursioni e stagionalità
Dal parco si può proseguire a piedi lungo un sentiero che porta direttamente a Silvano Pietra, oppure pianificare un’escursione più ampia partendo da Voghera, attraversando campi coltivati e lunghe sterrate bianche.
Attenzione però: in caso di pioggia recente, è sconsigliato visitare l’area, data la natura del terreno. Il parco, tuttavia, si rivela affascinante anche nei mesi invernali, con atmosfere ovattate e panorami insoliti.