La storia dell’Eremo di Sant’Alberto di Butrio
Un luogo di pace e spiritualità situato in una valle dell’Oltrepò Pavese. È la Valle Staffora… e il luogo è l’Eremo di Sant’Alberto di Butrio. La piccola località Butrio, si trova nel Comune di Ponte Nizza (PV).
L’Abbazia divenne un importantissimo e noto centro spirituale e ospitò illustri personaggi ecclesiastici e laici, tra cui il re d’Inghilterra Edoardo II Plantageneto e Federico Barbarossa.👑
Oggi continua ad essere un angolo di pace, dove la fede incontra la bellezza della natura, tanto nella bella stagione quando il verde copioso abbraccia lo sguardo, tanto in inverno quando il manto nevoso o la nebbia avvolgono tutto di bianco e di silenzio.
Immagine di copertina tratta dal sito web di Eremo di Sant’Alberto di Butrio
L’architettura dell’Eremo di Sant’Alberto di Butrio
⛪L’Eremo ruota intorno alla figura di Sant’Alberto ed è posto a 687 metri s.l.m. su uno sperone calcareo dell’Appennino settentrionale.
Il Monastero è una preziosa costruzione in pietra di interesse storico e artistico.
Anticamente l’Abbazia di Sant’Alberto di Butrio era fortificata. Si tratta di una struttura complessa, composta da una chiesetta romanica con cripte decorate e dipinti ben conservati, una torre campanaria e un chiostro che si affaccia su un grazioso cortile con roseti a colorare e profumare il luogo. Il chiostro, nello specifico, fa parte dell’ala del monastero voluta dai monaci benedettini eremiti, insieme al pozzo.
Attorno alla chiesa sorsero le celle, piccole abitazioni in cui vivevano gli eremiti che si erano uniti a Sant’Alberto per condurre una vita di preghiera.
Altre strutture che sono state realizzate nel tempo sono i tre oratori tra loro collegati.
È presente anche una fontana e una statua che raffigura il santo eremita.
L’atmosfera bucolica è da assorbire anche stando seduti su due panchine posizionate in un punto panoramico sulle colline circostanti.
Nel 1926, è stata edificata una piccola cappella in muratura nel luogo in cui Sant’Alberto aveva iniziato la sua vita da eremita, nella valletta del Borrione.




Immagini tratte dal sito web di Eremo di Sant’Alberto di Butrio
Sant’Alberto di Butrio
Qui sono conservate le reliquie del santo, nella cappella affrescata a lui dedicata.
La vita di Sant’Alberto resta avvolta nel mistero. Di questo eremita non si conosce quasi nulla, né come sia giunto nella zona, né quali fossero realmente le sue origini. Apparteneva forse ad una famiglia nobile e si fermò su queste cime isolandosi tra questi boschi, con l’intento di allontanarsi dalla vita mondana per vivere in preghiera con Dio.
Quello che di lui si è tramandato è il suo stile di vita rigoroso e devoto e si racconta che grazie alla sua fede e alle sue preghiere riuscì a restituire la parola al figlio dei Marchesi Malaspina di Casalasco, un giovane muto.
La chiesa è stata realizzata per volere della famiglia del giovane come segno di riconoscenza. L’epoca di costruzione risale all’XI secolo.
Un luogo pieno di misteri
🖌️Un altro mistero avvolge invece gli affreschi dell’Abbazia: non si sa chi sia o siano gli autori. Potrebbe essere opera di uno dei monaci che risiedevano all’Eremo volutamente rimasto in anonimato, ma è solo una delle supposizioni avanzate degli studiosi e storici dell’arte.
Alcune fonti, infine – ma non si hanno informazioni certe – sostengono che Edoardo II Plantageneto sia stato proprio sepolto all’Eremo e che tra i personaggi che qui sono passati, anche Dante Alighieri vi soggiornò 📜.
Tradizioni
🐾Ogni anno nel mese di gennaio, in occasione delle celebrazioni per Sant’Antonio Abate – protettore degli animali domestici – presso l’Abbazia ha luogo la benedizione degli animali domestici.
Curiosità
🎞️ Nel 1963, il regista Pier Paolo Pasolini visitò l’Eremo, facilmente per trarre ispirazione per il film “Il Vangelo secondo Matteo”.
Contatti
Nel sito del monastero – https://www.eremosantalbertodonorione.it/contact/ – si trovano i recapiti per chiedere informazioni sulle visite e sugli eventi.
📿L’Eremo di Sant’Alberto di Butrio è un luogo raccolto che invita alla riflessione e alla preghiera, in angolo nascosto di Oltrepò Pavese. Un luogo mistico, carico di fede e in un suggestivo contesto architettonico immerso nella natura.
Continua ad essere un richiamo per i fedeli, per gli amanti dei luoghi intrisi di secoli di storia, di arte e tradizioni, per chi ama circondarsi di natura e quiete e non da ultimo, per chi gode della compagnia degli animali che una volta all’anno può portare per la benedizione.


