Natura ritrovata: il Parco Palustre di Lungavilla tra laghetti e silenzi verdi

Nato da un’intelligente azione di recupero ambientale, il Parco Palustre di Lungavilla è un esempio virtuoso di come la natura possa rinascere anche laddove, un tempo, l’uomo aveva lasciato ferite profonde. Un luogo perfetto per rilassarsi, passeggiare e osservare fauna e flora tipiche delle zone umide, a pochi chilometri da Voghera.
Immagine di copertina tratta dalla pagina Facebook di Parco Palustre di Lungavilla
Dalle cave abbandonate a un’oasi naturale
Il Parco Palustre sorge su un’area in passato sfruttata per l’estrazione dell’argilla. Dopo la chiusura delle attività industriali, il rischio era che la zona si trasformasse in una discarica. Invece, l’affioramento della falda acquifera ha dato vita a un processo spontaneo di allagamento, che ha favorito la comparsa di pesci e l’insediamento di anfibi, uccelli acquatici e vegetazione spontanea.
Nel 1984, il Comune di Lungavilla avviò un progetto di recupero e tutela: furono riportati terreni, piantati nuovi arbusti e, cosa significativa, venne vietata la caccia all’oca selvatica.
Due ingressi, un solo incanto
Il Parco si può raggiungere da due accessi principali:
- uno nel centro di Lungavilla
- l’altro dal lato opposto, in direzione Pizzale, dove si trova anche il laghetto per la pesca
L’intero circuito non è particolarmente lungo, ma si presta perfettamente a una passeggiata rilassante all’ombra di alberi maestosi. Lungo i bordi dei laghetti, sono presenti panchine panoramiche ideali per soste contemplative.
Sentieri e osservazione della fauna
In alcuni tratti si diramano sentieri sugli argini dei laghetti, che offrono scorci ideali per osservare la fauna locale in tranquillità. Un ambiente silenzioso e prezioso, dove convivono delicate dinamiche ecologiche e interventi di conservazione ben riusciti.