Il castello di Montesegale: tra storia medievale e arte contemporanea

Situato in posizione dominante sul paese di Montesegale, nell’Oltrepò Pavese, il castello si erge su un’altura che ha garantito nel tempo una funzione difensiva e strategica. La fortificazione fu possedimento dei Conti Gambarana, una delle famiglie più influenti della zona, che ne conservarono la proprietà fino all’estinzione della casata.
Storia di battaglie e dominazioni
Nel 1415 fu espugnato dal Conte di Carmagnola, al servizio dei Visconti, che combattevano proprio contro i signori locali di Montesegale. Tuttavia, la rocca tornò in mano alla famiglia Gambarana e rimase tale per secoli. Solo verso la fine dell’Ottocento passò prima ai Belcredi e, nel 1918, venne acquistato dalla famiglia Gambarotta.
Struttura e caratteristiche architettoniche
Il castello, di impianto trecentesco, ha subito rimaneggiamenti nel tempo ma conserva ancora l’impronta medievale originaria. La parte più antica si trova nell’ala sud, con una rocchetta e una torre su un terrapieno bastionato. L’intero complesso è racchiuso da una cinta fortificata con torri quadrate e merlature, e si presenta come un’articolata unione di corti e edifici.
Gran parte delle trasformazioni si devono al conte Senatore Andrea Gambarana, che promosse significative modifiche strutturali, rafforzando l’assetto attuale del maniero.
Un castello d’arte contemporanea
Oggi il castello di Montesegale non è solo un luogo di memoria, ma è anche sede del Museo d’Arte Contemporanea. Le sue sale ospitano mostre temporanee, esposizioni e manifestazioni culturali durante tutto l’anno, in particolare in occasione della festa di San Damiano. Questo legame tra storia e arte fa del castello uno dei luoghi simbolici della valle Ardivestra e dell’intero Oltrepò Pavese.