Castello di Branduzzo: un gioiello rinascimentale in rovina nel cuore dell’Oltrepò Pavese

Nel cuore della pianura tra Pavia e Voghera, nel territorio del Comune di Castelletto di Branduzzo, sorge quello che fu uno dei più raffinati esempi di architettura rinascimentale lombarda: il Castello di Branduzzo. Oggi, purtroppo, ne resta solo un’ombra dell’antica grandezza, ma la sua storia e i segni del passato sono ancora ben visibili nelle sue torri e nelle linee architettoniche.
Un castello tra Visconti e Sforza
Il complesso presenta elementi tipici dell’architettura medievale, con due torri minori che richiamano i modelli viscontei e due torri maggiori d’impronta sforzesca. Le decorazioni esterne, in particolare, testimoniano l’eleganza dello stile rinascimentale lombardo più colto e raffinato.
Il Castello venne costruito alla fine del Quattrocento dalla famiglia Botta, esponente di spicco della nobiltà lombarda. Giovanni Botta fu al servizio di Filippo Maria Visconti e divenne maestro delle entrate sotto il ducato degli Sforza, ruolo che sarà poi ricoperto anche dal figlio Bergonzo, vera figura chiave nella crescita della potenza familiare.
Dai fasti rinascimentali al degrado
Nel 1634, il matrimonio tra un esponente dei Botta e l’ultima erede dei dogi Adorno diede origine alla casata Botta Adorno. Tuttavia, la sorte del castello ha preso una piega ben diversa nei secoli successivi.
Da oltre trent’anni, l’edificio è in progressivo stato di abbandono, con gravi danni provocati dalla mancanza di fondi per la manutenzione, un tempo garantiti dalla conduzione agricola del fondo. Il progressivo impoverimento del potere d’acquisto del comparto agricolo ha contribuito all’aggravarsi del degrado.
A questo si sono aggiunti furti e atti vandalici: tra i danni più gravi, lo strappo dei preziosi tondi quattrocenteschi in terracotta, vere opere d’arte citate anche nei manuali di architettura.
Un patrimonio da non dimenticare
Il Castello di Branduzzo non è soltanto un edificio storico: è il testimone di un’epoca di splendore e di una storia familiare che ha attraversato secoli di politica, arte e cultura. Le maestranze del Rinascimento lombardo hanno lasciato la loro impronta su queste mura, rendendolo uno dei contesti artistici più importanti del territorio.
Oggi, più che mai, è urgente non lasciar cadere nell’oblio questo straordinario esempio di bellezza architettonica, che meriterebbe un progetto di valorizzazione e tutela degno della sua storia.
Immagine di copertina tratta dal sito web del FAI – Fondo Ambiente Italiano