Il castello Dal Verme di Zavattarello: tra storia, assedi e leggende

Nel cuore dell’Oltrepò Pavese, a circa 500 metri sul livello del mare, si erge uno dei simboli storici più importanti del territorio: il castello Dal Verme di Zavattarello. Inserito in un Parco Locale di Interesse Sovracomunale di circa 80 ettari, il maniero domina la verde vallata del Tidone offrendo una vista mozzafiato sui boschi, i vigneti e i castelli di Valverde, Montalto Pavese, Torre degli Alberi e Pietragavina.
Origini millenarie
Le prime menzioni del castello risalgono alla seconda metà del X secolo, quando fu incluso tra i possedimenti di Ottone I. Nel 971 venne concesso al monastero di San Colombano a Bobbio, infeudazione confermata da Ottone II l’anno successivo.
Scontri, feudi e assedi
Nel corso dei secoli, Zavattarello fu teatro di conflitti tra il vescovo di Bobbio e il comune di Piacenza. Nel 1169 passò ai Piacentini, poi nuovamente al vescovo, e ancora ai Piacentini. Tra il 1209 e il 1264, il feudo fu più volte oggetto di contesa fino a giungere nelle mani del potente e temuto Ubertino de’ Landi, che accrebbe la popolazione del borgo e le difese del castello.
Il dominio dei Dal Verme
Nel 1372, Jacopo Dal Verme, figlio del condottiero Luchino, ricevette il feudo da Galeazzo Visconti. L’importanza della famiglia crebbe nei secoli grazie a conquiste militari come Casteggio, Fortunago, Borgo Priolo e altre località strategiche.
Le devastazioni e il passaggio ai Savoia
Nel 1743, Zavattarello passò sotto il controllo dei Savoia. Seguì un periodo turbolento: nel 1747, il castello venne incendiato durante uno scontro documentato nel 1755 con l’arrivo delle truppe austro-sarde guidate dal generale Linz.
Età napoleonica e rivolte locali
Durante l’epoca napoleonica, Zavattarello fu incluso nel circondario di Bobbio. Le insurrezioni popolari portarono alla diffusione del brigantaggio, spingendo Napoleone a istituire qui una gendarmeria fissa, divenuta poi stazione dei carabinieri.
L’epoca contemporanea
Nel 1895, il Conte Carlo Dal Verme avviò una ristrutturazione importante del castello. Nel 1925, a seguito di un referendum, Zavattarello tornò alla provincia di Pavia dopo una breve annessione a Piacenza. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’edificio subì nuovi assalti e fu dato alle fiamme da truppe della divisione “Turkestan”, con gravi danni alla biblioteca e alle opere d’arte.
Tra poesia e leggenda
Il castello di Zavattarello fu anche rifugio per artisti e poeti: Sordello da Goito, noto trovatore, vi soggiornò intorno al 1230 insieme all’amata Cunizza da Romano, lasciando dietro di sé versi che ancora echeggiano nei racconti locali.
Immagine di copertina tratta dalla pagina Facebook di Castello dal Verme di Zavattarello