Antiche casate e silenzi a Valverde in Oltrepò Pavese
Valverde è un borgo dell’Oltrepò Pavese orientale dall’anima antica, legata dall’862 all’Abbazia di San Colombano di Bobbio e ai Malaspina, i potenti Signori di Oramala, Godiasco e Monfalcone. Dal XIII secolo Valverde rimase legato al ramo malaspiniano Spino Fiorito e in seguito passò in prevalenza ai Malaspina di Monfalcone, dal nome di un castello ormai scomparso tra Valverde e Sant’Albano, oggi parte di Val di Nizza.
Valverde e il vicino borgo di Sant’Albano furono a lungo sotto la giurisdizione del Marchesato di Godiasco.
Immagine di copertina tratta dal sito web di Comunità Montana Oltrepò Pavese
Tra due valli, dove la collina si fa montagna
Valverde si trova nella zona di transizione tra le valli del Tidone e del Nizza (affluente dello Staffora), tra dolci colline e salite montane. Il territorio fa parte delle Comunità Montana Oltrepò Pavese.
Nel 1929 fu unito a Zavattarello con il nome di Zavattarello Valverde, ma tornò ad essere un comune autonomo nel 1956.
Ad oggi è parte del Comune di Colli Verdi, ini quanto dal 1º gennaio 2019 Valverde, insieme a Canevino e Ruino, confluì nel nuovo comune di Colli Verdi.
Conta diverse piccole località frazioni: Cà d’Agosto, Calghera, Casa Andrini, Casa Balestrà Zanellino, Casa Porri, Mandasco, Mombelli e Monticelli.
Castelli perduti tra i boschi
Il borgo di Valverde ha un passato feudale che rimane nei ricordi e in pochi ruderi misteriosi.
Per trovare i pochi resti del Castello di Monfalcone bisogna arrivare al bivio per il Castello di Verde, da cui parte un sentiero verso Pietragavina e Oramala.
Lì, tra boschi e scorci di paesaggi, si giunge fino ai ruderi (di fatto, non sono che poche pietre) di questo ormai leggendario maniero fantasma.
Le origini di Valverde
Il nome Valverde trova origine nel paesaggio: soprattutto in primavera, percorrendo le strade di Val di Nizza, il verde molto intenso delle vegetazione delle colline accompagna ogni passo, ma il nome ci riporta anche al suo passato romano, quando Valverde era chiamato Castrum Viridis.
Sentieri e silenzi
Da Mombelli, si possono ammirare delle particolari formazioni geologiche chiamate calanchi che il tempo ha modellato, creando paesaggi affascinanti.
Per i geologi, queste zone sono estremamente interessanti, perché mostrano l’evoluzione dell’Appennino nel corso dei millenni.
Sempre da Mombelli parte una stradina impervia che porta a Casa Andrini, a poche centinaia di metri dal bivio per il Castello di Verde, di cui resta soltanto la torre cilindrica in pietra arenaria. E’ inserito nel parco pubblico comunale.
Le piccole frazioni sono immerse in un silenzio quasi mistico, ideale per chi cerca quiete, natura e un modo per ritrovare la connessione con sé stesso, a un ritmo più placido.
Dal Castello Verde, seguendo la segnaletica del Cai, si può raggiungere a piedi Mandasco (poco più di un chilometro) e Casa Andrini (circa 2 km).
Cosa vedere a Valverde
⛪ il portale duecentesco della Parrocchia di Santo Stefano
🔔la chiesetta dedicata alla Madonna della Neve, poco lontano dai ruderi di Castello Verde
Cucina Locale
Essendo vicino al confine con l’Emilia Romagna, ci sono influenze emiliane nella cucina della zona. E’ il caso del salàm da còta, cioè il cotechino, oltre al salame di Varzi. Altro piatto tipico sono i raviö, cioè i ravioli di carne.
Come arrivare a Valverde (PV)
Per chi arriva dai paesi del piacentino, costeggiando la diga del Molato si prende Strada Valverde che porta a Valverde, mentre da Milano, Pavia e dai vari borghi dell’Oltrepò più prossimi alla Pianura, si procede in direzione Borgo Priolo, per proseguire fino a Valverde.
Dove Dormire a Valverde (PV)
🛎️ Di seguito qualche indicazione per soggiornare tra queste belle colline:
- B&B Ca’ Nova: arredi rustici, travi a vista e il calore che solo il legno sa trasmettere
- Cottage Al Limitar del Bosco in pietra, circondato da ombrosi alberi.
- Il Melo del Campasso è un’oasi verde a ridosso del Parco del Castello Verde, dove fare colazioni con prodotti delle aziende locali.
Valverde, in Oltrepò Pavese, è un luogo dove la natura ci parla e noi ascoltiamo, per rigenerarci lontano dal caos.


